Tuesday, May 31, 2011

Impariamo dalla Grande Depressione


“La grande depressione, detta anche crisi del 1929, grande crisi o crollo di Wall Street, fu una drammatica crisi economica che sconvolse l'economia mondiale alla fine degli anni Venti, con gravi ripercussioni durante i primi anni del decennio successivo. La depressione ebbe effetti devastanti sia nei paesi industrializzati, sia in quelli esportatori di materie prime. Il commercio internazionale diminuì considerevolmente, così come i redditi dei lavoratori, il gettito fiscale, i prezzi e i profitti. Le maggiori città di tutto il mondo furono duramente colpite…” (Wikipedia)


Situazione molto simile alla nostra crisi iniziata qualche anno fa…

È interessante per me guardare a periodi storici come questo e cercarne qualche insegnamento. Per quanto una crisi a livello internazionale possa essere fuori dalla responsabilità personale di una singola persona, la mentalità e le abitudini di ogni cittadino influiscono notevolmente sull'andamento generale.

Comunque quello che mi interessa ora in questo contesto è scoprire cosa hanno fatto gli americani di allora in quei dieci anni di depressione per sopravvivere. E nonostante gli anni trenta fossero ancora un’era in cui la frugalità era più praticata di oggi (non dilaniava ancora il consumismo), si dovette in questa situazione ricorrere a strettissimi regimi, per incentivare in qualche modo gli introiti (per gli uomini cercando un qualsiasi lavoro) e per ridurre a zero lo spreco.

Vediamo:
  • Il cibo non veniva assolutamente sprecato. Per esempio si conservava il grasso del pollo o del maiale per condire o cuocere altre pietanze. I pasti erano semplici basati su pane, verdura, uova e carne se ce n’era. E il pane veniva rigorosamente fatto in casa.
  • I vestiti si riparavano all'infinito o si rifacevano nuovi modelli dal vecchio, le scarpe venivano curate a dovere, a costo di stare scalzi in casa per non sciuparle. Se c’erano dei buchi ci si metteva del cartone come soletta. Si disfacevano maglioni di lana vecchi e se ne facevano di nuovi. Con la stoffa dei sacchi della farina si facevano dei vestiti per bambini.
  • Si usavano pochi prodotti a multiuso, per esempio il bicarbonato, l’aceto, il sale che servivano per pulire e per cucinare;
  • Tutto veniva riciclato e riutilizzato, come bottiglie, barattoli, buste di carta, spaghi, ecc.
  • Per la cosmetica si usavano prodotti naturali trovati in cucina, come usare la chiara dell’uovo per detergere la pelle del viso e il sidro per rendere lucidi i capelli.
  • Quasi tutti avevano un orto, e chi abitava in città trasformava il proprio cortiletto in un orticello e in un angolo mettevano anche le galline!
  • In inverno la vita quotidiana si svolgeva intorno all'unica stufetta della cucina e si beveva te caldo per riscaldarsi. Ai bambini, quando uscivano per andare a scuola, mettevano un paio di patate ben calde nelle tasche, che poi mangiavano per merenda. E per guanti magari avevano dei vecchi calzini di lana.
  • Insomma si usava tutto ciò che si aveva e si ringraziava Dio di avere qualcosa!

Questi sono solo alcuni esempi. Possiamo imparare tanto da questo periodo storico. Possiamo ridimensionarci e guardare oggettivamente la nostra situazione economica. Forse per rimetterci in sesto avremmo bisogno di uno o due consigli di frugalità estrema come quella dei poveri americani.

Avete mai sentito dai vostri nonni consigli di frugalità o come riutilizzare o riciclare qualcosa? Condividete pure con me questi ricordi!

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2 comments:

  1. Grazie per questi consigli di buon senso! Sto cercando di riutilizzare autoprodurre e sprecare il meno possibile. Veramente occorre prestare molta attenzione,sia alle nostre tasche ,che allo spreco forsennato di cui siamo circondati e che subiamo e di cui siamo anche sedotti.

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  2. Grazie a te Dany. Vero, è proprio così!

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