“La grande depressione,
detta anche crisi del 1929, grande crisi o crollo di Wall Street, fu una
drammatica crisi economica che sconvolse l'economia mondiale alla fine degli
anni Venti, con gravi ripercussioni durante i primi anni del decennio
successivo. La depressione ebbe effetti devastanti sia nei paesi
industrializzati, sia in quelli esportatori di materie prime. Il commercio
internazionale diminuì considerevolmente, così come i redditi dei lavoratori,
il gettito fiscale, i prezzi e i profitti. Le maggiori città di tutto il mondo
furono duramente colpite…” (Wikipedia)
Situazione molto simile alla nostra
crisi iniziata qualche anno fa…
È interessante per me guardare a periodi storici come
questo e cercarne qualche insegnamento. Per quanto una crisi a livello
internazionale possa essere fuori dalla responsabilità personale di una singola
persona, la mentalità e le abitudini di ogni cittadino influiscono notevolmente sull'andamento generale.
Comunque quello che mi interessa ora in questo
contesto è scoprire cosa hanno fatto gli americani di allora in quei dieci anni
di depressione per sopravvivere. E nonostante gli anni trenta fossero ancora
un’era in cui la frugalità era più praticata di oggi (non dilaniava ancora il
consumismo), si dovette in questa situazione ricorrere a strettissimi regimi,
per incentivare in qualche modo gli introiti (per gli uomini cercando un
qualsiasi lavoro) e per ridurre a zero lo spreco.
Vediamo:
- Il cibo non veniva assolutamente sprecato. Per esempio si conservava
il grasso del pollo o del maiale per condire o cuocere altre pietanze. I
pasti erano semplici basati su pane, verdura, uova e carne se ce n’era. E
il pane veniva rigorosamente fatto in casa.
- I vestiti si riparavano all'infinito o si rifacevano nuovi modelli dal
vecchio, le scarpe venivano curate a dovere, a costo di stare scalzi in
casa per non sciuparle. Se c’erano dei buchi ci si metteva del cartone
come soletta. Si disfacevano maglioni di lana vecchi e se ne facevano di
nuovi. Con la stoffa dei sacchi della farina si facevano dei vestiti per
bambini.
- Si usavano pochi prodotti a multiuso, per esempio il bicarbonato,
l’aceto, il sale che servivano per pulire e per cucinare;
- Tutto veniva riciclato e riutilizzato, come bottiglie, barattoli,
buste di carta, spaghi, ecc.
- Per la cosmetica si usavano prodotti naturali trovati in cucina, come
usare la chiara dell’uovo per detergere la pelle del viso e il sidro per
rendere lucidi i capelli.
- Quasi tutti avevano un orto, e chi abitava in città trasformava il proprio cortiletto in un
orticello e in un angolo mettevano anche le galline!
- In inverno la vita quotidiana si svolgeva intorno all'unica stufetta della cucina e si beveva te caldo per riscaldarsi. Ai bambini,
quando uscivano per andare a scuola, mettevano un paio di patate ben calde
nelle tasche, che poi mangiavano per merenda. E per guanti magari avevano
dei vecchi calzini di lana.
- Insomma si usava tutto ciò che si aveva e si ringraziava Dio di avere
qualcosa!
Questi sono solo alcuni esempi. Possiamo imparare
tanto da questo periodo storico. Possiamo ridimensionarci e guardare
oggettivamente la nostra situazione economica. Forse per rimetterci in sesto avremmo
bisogno di uno o due consigli di frugalità estrema come quella dei poveri
americani.
Avete mai sentito dai vostri nonni
consigli di frugalità o come riutilizzare o riciclare qualcosa? Condividete
pure con me questi ricordi!
Grazie per questi consigli di buon senso! Sto cercando di riutilizzare autoprodurre e sprecare il meno possibile. Veramente occorre prestare molta attenzione,sia alle nostre tasche ,che allo spreco forsennato di cui siamo circondati e che subiamo e di cui siamo anche sedotti.
ReplyDeleteGrazie a te Dany. Vero, è proprio così!
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